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Antibioticoresistenza: Intervista alla Dott.ssa Anna Longanella

La multi-resistenza ai farmaci antimicrobici è un problema globale: i microrganismi resistenti si diffondono facilmente attraverso i confini internazionali. 
Tutte le regioni del mondo stanno già sperimentando nella pratica clinica gli effetti della multi-resistenza ovvero l’incapacità di un  antibiotico, somministrato alle dosi terapeutiche,  di inibire la crescita o la replicazione di un migrorganismo.
Utilizzare gli antibiotici con attenzione deve essere un impegno e un dovere per tutti: professionisti sanitari e popolazione generale. 
Oggi siamo presso il Centro Medico Minerva in compagnia della Dott.ssa Anna Longanella, microbiologa e Responsabile della rete di laboratori Diagnostica Clinica.

D: Dottoressa ci parli di Diagnostica Clinica?

R: La Diagnostica Clinica è l’aggregazione di 4 laboratori analisi: Minerva di Cava de’ Tirreni, Diagnostica di Castel San Giorgio, D’Onofrio di Bellizzi e Nobile di Salerno, uniti per garantire un servizio diagnostico efficiente e completo.
Attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia personale qualificato, la rete Diagnostica fa fronte alle richieste sempre più esigenti di medici e pazienti, per arrivare ad una diagnosi precoce e tempestiva delle patologie più o meno gravi.

D: Il vostro centro è un riferimento per quali patologie?

R: La Diagnostica clinica esegue tutte le tipologie di  indagini di laboratorio, grazie all’accreditamento con il Servizio Sanitario per tutte le branche dalla Chimica Clinica, alla Ematologia, Microbiologia e Sieroimmunologia, fino alla Genetica e alla Citoistopatologia.
Fiore all’occhiello dell’Aggregazione sono la diagnostica ematologica e microbiologica, che ci procurano notevoli apprezzamenti e gratificazioni.

D: La formazione ed il continuo aggiornamento professionale sono fondamentali in medicina ed in microbiologia. Quali eventi formativi promossi dal vostro centro sono in programma sul nostro territorio? 

R: La Diagnostica clinica ha promosso un Convegno che si terrà Sabato 7 Marzo presso l’Aula Consiliare di Cava de’ Tirreni, su un tema di grande attualità: “Diffusione dei germi multiresistenti, un allarme mondiale”.
Il Convegno mette a confronto diverse figure sanitarie qualificate che operano sul territorio, negli Ospedali e nelle Università, nel tentativo di arginare il fenomeno delle antibiotico-resistenze, provocato dall’uso inappropriato degli antibiotici in campo umano e veterinario.
La diffusione dei germi multiresistenti rappresenta ormai un allarme mondiale; infatti si stima che per il 2050 le infezioni da superbatteri possano diventare la prima causa di morte in Italia e nel mondo. 

Il nostro desiderio è quello di unire le forze per fornire le linee guida per una corretta somministrazione dei farmaci antibiotici.
In futuro la rete di laboratori della Diagnostica Clinica si propone di collaborare ancora con l’associazione “Farma e Benessere” nonché con ASL, medici specialisti e medici di medicina generale per trattare argomenti di pari interessi, che coinvolgono l’attività diagnostica dei laboratori di analisi.
Dott. Marco Barone
Associazione “Farma e Benessere”

Congresso QUANTUM ITALIA: 2-3 marzo a Cava de' Tirreni

Nella prossima settimana a Cava de’ Tirreni avrà luogo presso la Mediateca Marte un incontro multidisciplinare ed internazionale sui temi della disabilità e dell’autismo.

Il convegno, organizzato dalla COME collaboration, avrà come focus il trattamento osteopatico e altri approcci nei casi di disabilità con un focus sull’autismo.


È una occasione che permetterà alla nostra cittadina di ospitare personaggi di chiara fama come il Dott. Castagnini (Medico Neurologo, Direttore e Docente del Corso di Formazione Diagnosi e Terapia “Disturbi dello Sviluppo Neuropsicomotorio del bambino” suddiviso in 4 sezioni, dal livello base al livello avanzato) o il Dott. Parisi (Neurofisiopatologo, Esperto di riabilitazione neuromotoria e epilessie, nonché Presidente e responsabile legale del “Centro Studi e Ricerche in Neuroscienze dello Sviluppo - Carl and Janice Delacato”), con parentesi relative ad approcci differenti, quali la musicoterapia o le nuove tecnologie al servizio della riabilitazione (behaviour lab).

Il giorno 3 marzo il convegno apre le porte alle famiglie per potersi confrontare con alcuni dei professionisti per la creazioni di relazioni che possano portare alla realizzazione di lavori multidisciplinari sul territorio.

La Come collaboration, onlus promotrice dell’evento, crede che l'efficacia del miglioramento dei sistemi sanitari sia basato sulla multi-disciplinarietà ed equità delle collaborazioni che si instaurano tra ricercatori, clinici, pazienti e partner.

I progetti di COME sono unici poiché i team sono dinamici ed elastici. I professionisti collaborano fra loro in una dimensione multidisciplinare ed interdisciplinare per il perseguimento di uno scopo comune: il raggiungimento del benessere della persona nella sua complessità bio-psico-sociale superando in questo modo una concezione legata alla mera valutazione degli aspetti clinici.

Il metodo COME produce effetti sia per i clinici, i quali possono approfondire le proprie conoscenze per migliorare l’approccio alla cura del paziente sia per questi ultimi destinatari di tali informazioni, agevolando nel complesso il processo di scelta delle cure.

Il clima di apertura verso il confronto è necessario per poter offrire a tutti i pazienti un approccio completo, personalizzato e quindi più efficace.

Vi aspettiamo Sabato pomeriggio.

Dott. Marco Barone
Associazione "Farma e Benessere"

Carciofo Bianco di Pertosa presidio slow food

I produttori del Presidio coltivano il carciofo bianco di Pertosa ad Auletta, a Caggiano, a Pertosa e a Salvitelle
Alcuni campi ricadono nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.


Il Carciofo Bianco di Pertosa è di colore verde tenue, è privo di spine e presenta infiorescenze picali rotonde. 
E' inoltre contraddistinto da delicatezza, fragranza e dolcezza, peculiarità che lo rendono unico.

Il prodotto fresco viene raccolto da metà Aprile a fine Giugno circa. 

I trasformati del carciofo bianco sono: carciofo sott'olio extra vergine di oliva e patè di carciofo.

RICETTA

    Zuppa di Carciofi Bianchi di Pertosa

Ingredienti: una decina di cubetti di pancetta, mezza cipolla, una generosa manciata di fave, un mazzetto di asparagi, 2 carciofi bianchi, 2 patate, olio EVO, sale.

Procedimento:

Affettare la mezza cipolla, sgusciare le fave, pulire i carciofi bianchi solo dalle foglie più esterne e tagliarli a spicchi, pelare e pulire le patate riducendole a cubetti, recuperare la parte più tenera dei gambi di asparagi oltre all'estremità.

Far soffriggere in un tegame l'olio ed aggiungere le cipolle, i carciofi, le fave, gli asparagi e le patate. Aggiungere generosamente acqua ad un livello più alto rispetto al solo ricoprirle, aggiustare di sale e far stracuocere dopo bollitura per più di un'ora.

Fai riposare un po' la zuppa e poi versala nei piatti condita con un filo di olio EVO a crudo.

Servita con del pane bruschettato diventa davvero un piatto unico. 

Dott. Marco Barone

Parole chiave: ricetta, carciofo, pertosa, cucina, terapia, farmaebenessere, slow food

Meningite: cosa bisogna realmente conoscere

INTRODUZIONE

La meningite meningococcica è una forma batterica di meningite, una grave infezione delle meningi che colpisce la membrana del cervello. Non è semplice contrarre la meningite in Italia ed inoltre sono disponibili tre tipologie diverse di vaccini. La meningite è endemica in alcuni paesi Africani. Interessante è notare che oltre la meningite meningococcica esiste anche una meningite pneumococcicaLa meningite pneumococcica è una malattia infettiva delle meningi, potenzialmente letale, causata da Streptococcus pneumoniae. Terzo tipo di meningite è quella causato dall’Haemophilus influenzae b (emofilo o Hi). Questi tre batteri sono responsabili delle Malattie Batteriche Invasive.


Che cos’è la Meningite?

La meningite meningococcica è una forma batterica di meningite, una grave infezione delle meningi che colpisce la membrana del cervello. Può causare gravi danni al cervello ed è fatale nel 50% dei casi se non trattata. Diversi batteri differenti possono causare la meningite. Neisseria meningitidis è quella con il potenziale di causare grandi epidemie. Ci sono 12 sierogruppi di N. meningitidis che sono stati identificati, di cui 6 (A, B, C, W, X e Y) possono causare epidemie. Distribuzione geografica e potenziale epidemico si differenziano in base al sierogruppo.
I batteri vengono trasmessi da persona a persona attraverso le goccioline di secrezioni respiratorie. La diffusione richiede un contatto prolungato (Baciare, starnutire o tossire su qualcuno).
Il periodo di incubazione medio è di 4 giorni, ma può variare tra 2 e 10 giorni.
Neisseria meningitidis infetta solo gli esseri umani; non vi è alcun serbatoio animale. I batteri possono essere trasportati in gola e, a volte, per motivi non del tutto chiaro, possono sopraffare le difese del corpo che permette di diffondere l'infezione attraverso il flusso sanguigno al cervello. Si ritiene che il 10% al 20% della popolazione porta Neisseria meningitidis in gola in un dato momento. Tuttavia, il tasso di trasporto può essere più elevato in situazioni epidemiche.

Quali sono i Sintomi?

I sintomi più comuni sono un torcicollo, febbre alta, sensibilità alla luce, confusione, mal di testa e vomito. Anche quando la malattia viene diagnosticata presto e viene avviato un trattamento adeguato, 5% al ​​10% dei pazienti muore, in genere entro 24 a 48 ore dopo l'insorgenza dei sintomi. La meningite batterica può causare danni cerebrali, perdita o una disabilità di apprendimento in 10% al 20% dei sopravvissuti dell'udito. Una forma (spesso mortali) meno comune, ma ancora più grave della malattia meningococcica è la setticemia meningococcica, che è caratterizzata da una eruzione cutanea emorragica e un rapido collasso circolatorio.

Come faccio a sapere se ho la meningite?

La diagnosi iniziale di meningite da meningococco può essere effettuato tramite esame clinico seguito da una puntura lombare mostra un fluido spinale purulenta. I batteri possono a volte essere visti in esami microscopici del liquido spinale. La diagnosi è supportata o confermata coltivando i batteri da campioni di liquido spinale o di sangue, da test di agglutinazione o mediante reazione a catena della polimerasi (PCR). L'identificazione del sierogruppi e la suscettibilità ai test antibiotici sono importanti per definire le misure di controllo.

Cura e Trattamento

La malattia meningococcica è potenzialmente fatale e deve sempre essere considerata come un'emergenza medica. L’Ammissione ad un ospedale o centro sanitario è necessario.  Il trattamento antibiotico appropriato deve essere iniziato appena possibile, idealmente dopo che è stata effettuata la puntura lombare. Se il trattamento viene iniziato prima della puntura lombare può essere difficile far crescere i batteri dal fluido spinale e confermare la diagnosi.
Una gamma di diversi antibiotici può curare l'infezione, tra cui penicillina, ampicillina, cloramfenicolo e ceftriaxone. In condizioni di epidemia in Africa in aree con infrastrutture sanitarie limitate e risorse, ceftriaxone è il farmaco di scelta.

Prevenire il contagio

Esistono 3 tipi di vaccini disponibili.

I vaccini polisaccaridi sono disponibili per prevenire la malattia da oltre 30 anni. I vaccini polisaccaridi meningococco sono disponibili in entrambi i bivalenti (gruppi A e C), trivalenti (gruppi A, C e W), o tetravalente (gruppi A, C, Y e W) moduli per il controllo della malattia.
Per il gruppo B, i vaccini polisaccaridi non possono essere prodotti, a causa di mimetismo antigenico del polisaccaride nei tessuti neurologici umani. Il primo vaccino contro la NMB, fatto da una combinazione di 4 componenti proteiche, è stato rilasciato nel 2014.
Dal 1999, i meningococco vaccini coniugati contro il gruppo C sono stati disponibili e ampiamente utilizzati. Tetravalente A, C, Y e W i vaccini coniugati sono stati concessi in licenza dal 2005 per l'uso in bambini e adulti in Canada, negli Stati Uniti d'America, ed Europa.
In caso di focolai epidemici da meningococco C, le attuali raccomandazioni internazionali indicano l’opportunità di introduzione della vaccinazione su larga scala nell’area geografica interessata quando l’incidenza è superiore a 10 casi per 100.000 abitanti nell’arco di tre mesi.

Altre tipologie di Meningite

Meningite Pneumococcica

Interessante è notare che oltre la meningite meningococcica esiste anche una meningite di tipo pneumococcica. La meningite è una malattia infettiva delle meningi, potenzialmente letale, causata da Streptococcus pneumoniae. Si tratta della seconda forma più comune dopo la meningite da meningococco, soprattutto negli adulti. Può originare per diffusione dei batteri da focolai già presenti, quali otiti, mastoiditi e sinusiti. La trasmissione avviene per via respiratoria e il mieloma multiplo e l'anemia falciforme costituiscono fattori di rischio. Il trattamento consiste nella somministrazione di teicoplanina, vancomicina e meropenem. La profilassi antibiotica di chi è stato in contatto con un caso non è necessaria, a differenza della forma meningococcica.


L’ Haemophilus influenzae b (emofilo o Hi) era fino alla fine degli anni Novanta la causa più comune di meningite nei bambini fino a 5 anni. Con l’introduzione della vaccinazione con l’uso del vaccino esavalente i casi di meningite causati da questo batterio si sono ridotti moltissimo. In passato il tipo più comune era l’Haemophilus influenza b (verso il quale è diretto il vaccino), mentre oggi sono più frequenti quelli non prevenibili con vaccinazione. In caso di meningite da Hi, è indicata la profilassi antibiotica dei contatti stretti.

Dott. Marco Barone
Farmacista - Presidente Associazione "Farma e Benessere"

Bibliografia
Organizzazione Mondiale della Sanita (WHO) (OMS)
Istituto Superiore di Sanità (ISS)



Curare la cistite: Sintomi e Rimedi

L'infiammazione è causata da batteri che popolano l'ultimo tratto dell'intestino, fra cui in prima linea il colibacillo, o da altri patogeni. Tali germi possono raggiungere la vescica dall'esterno, passando attraverso l'uretra, o dall'interno per propagazione da organi vicini, o ancora per via ematica.


cistite, cura e sintomi
Apparato Urinario

Come rappresentato in figura, l'uretra femminile è più breve di quella maschile. Tale caratteristica, associata all'assenza dell'effetto battericida delle secrezioni prostatiche e ad altre peculiarità anatomiche sfavorevoli, come il sito d'apertura più facilmente raggiungibile dai microrganismi fecali, aumenta la suscettibilità femminile alla cistite.

Durante l'atto minzionale si può verificare una risalita dei germi in quanto, mentre nella fase iniziale all'apertura del collo vescicale segue quella dell'uretra in senso prossimo-distale, al termine della minzione l'uretra si chiude in senso inverso, agevolando l'ingresso dei germi in vescica attraverso un reflusso uretro-vescicale. Giunti in vescica i germi possono moltiplicarsi in modo esponenziale e produrre l'infiammazione della mucosa nota come cistite.

Si calcola che una percentuale di donne compresa tra il 10 ed il 20% soffrirà, almeno una volta nel corso della sua vita, di un'infezione del tratto urinario.


L'incidenza della cistite aumenta notevolmente con l'avanzare dell'età, si stima infatti che circa il 20-50% delle donne over 60 soffra di tale disturbo. La causa va ricercata in alcuni problemi legati alla menopausa, come la carenza estrogenica e le dislocazioni degli organi pelvici. 

Nell'uomo, senza anomalie anatomiche alle vie urinarie, la cistite si associa spesso a prostatite batterica. Anche per il sesso maschile l'incidenza di cistiti, soprattutto quelle dovute a fenomeni ostruttivi, aumenta nell'età avanzata. 


Il processo infiammatorio a carico della vescica può essere acuto, subacuto o cronico. L'infezione può infatti risolversi dopo un solo episodio, oppure, specie quando viene trascurata, ripresentarsi e cronicizzare. In questi casi il processo infettivo può estendersi pericolosamente alle vie genitali o alle alte vie urinarie.


Sul piano clinico la cistite è caratterizzata dai seguenti sintomi irritativi:
  • pollachiuria: aumento transitorio o permanente del numero di minzioni durante le 24 ore, accompagnato dalla riduzione del volume vuotato per ogni atto minzionale;
  • disuria: difficoltà nell'urinare, la minzione può essere lenta e poco copiosa; tutto ciò richiede uno sforzo eccessivo, i muscoli appaiono contratti ed il getto può risultare modificato nel volume o nella forma (deviato, tortuoso ecc.) o arrestarsi improvvisamente e involontariamente;
  • bruciore o dolore durante la minzione, talvolta accompagnato da brividi e freddo;
  • tenesmo vescicale: spasmo doloroso seguito dall'urgente bisogno di urinare; (le urine sono torbide e a volte maleodoranti)
  • talvolta è presente anche ematuria o piuria, termini utilizzati per indicare, rispettivamente, la presenza di sangue e pus nelle urine. 
In genere, la cistite acuta e non complicata, non causa febbre, quando la temperatura sale notevolmente è possibile che l'infezione si sia propagata alle alte vie urinarie. La sintomatologia della cistite cronica è simile a quella della cistite acuta ma caratterizzata da sintomi più lievi. 


Eziologia - Causa di una patologia

La vescica ha una notevole resistenza alle infezioni ed in condizioni normali l'urina che contiene è sterile. Esistono tuttavia particolari condizioni che rendono l'organismo più suscettibile all'attacco batterico. Questi microrganismi possono raggiungere la vescica per via ascendente (risalita lungo l'uretra dopo emissione con le feci), discendente (discesa dal rene) o ematica. 

La cistite può quindi manifestarsi per la presenza di numerose condizioni predisponenti: debilitazione del sistema immunitario in seguito a terapia antibiotica; alimentazione irregolare o stress eccessivo; affaticamento fisico o mentale;

  • la scarsa o eccessiva igiene intima è un fattore di rischio comune per la cistite;
  • utilizzo di assorbenti interni;
  • uso del diaframma e di creme spermicide che diminuiscono l'acidità vaginale favorendo la contaminazione batterica;
  • pantaloni o biancheria intima eccessivamente aderente;
  • malattie sessualmente trasmissibili come la gonorrea o blenorrea;
  • agenti chimici;
  • malformazioni dell'apparato urinario possono predisporre alla cistite;
  • rapporti sessuali;
  • utilizzo del catetere;
  • stenosi o restringimenti uretrali;
  • presenza di corpi estranei o patologici nella vescica (calcoli o tumori);
  • diverticoli;
  • ipertrofia prostatica;
  • diabete: la presenza di glucosio nelle urine (glicosuria) favorisce la crescita batterica.
Terapia Farmacologica: Farmaci e cura

Oltre ad intraprendere una terapia farmacologica per la cura della cistite, è  doveroso seguire una serie di norme igieniche-comportamentali utili per  velocizzare la guarigione e prevenire le ricadute: 

prevenzione e cura della cistite

Assumere molta acqua per diluire la carica batterica responsabile della  cistite; l'igiene intima è sempre indispensabile (soprattutto durante le  mestruazioni e dopo il rapporto sessuale); Evitare alimenti irritanti le vie urinarie (alcolici, caffè, cioccolato, peperoncino, spezie)

Tra i farmaci più importanti si ricordano:

1) Antidolorifici/antispastici, in grado di ridurre la contrazione spastica della muscolatura liscia

Fenazopiridina (es. Uricalm): il farmaco è indicato in caso di cistite per alleviare la sintomatologia dolorosa e diminuire lo stimolo di urinare. Si raccomanda la somministrazione di 190-200 mg di principio attivo per os, tre volte al dì dopo i pasti. È bene interrompere la terapia dopo due giorni in caso di assunzione concomitante ad un antibatterico;

Scopolamina butilbromuro (es. BuscopanAddofixErion): indicato per rilassare la muscolatura liscia del tratto genitourinario. Si raccomanda la somministrazione di 1-2 compresse da 10 mg 3 volte al dì per adulti e ragazzi di età superiore ai 14 anni;

Floroglucina biidrata (es. Spasmex): è un farmaco spasmolitico indicato per i disturbi della funzionalità uro-genitale; in particolare, è consigliato per le donne affette da cistite interstiziale. La somministrazione è di 6 compresse al dì, oppure di 3 supposte al dì, garantisce un buon effetto anticolinergico ed antispastico nei confronti della muscolatura liscia dell'apparato genito-urinario.

2) Antibiotici: il farmaco deve essere scelto in funzione della sensibilità locale agli antibiotici:

Ciprofloxacina (es. Ciproxin, Flontalexin, Ciprofloxac, Samper): il derivato chinolonico è indicato per la donna in caso di cistite acuta non complicata. Si raccomanda la somministrazione per os di 100 mg di principio attivo due volte al dì per 3 giorni; in alternativa somministrare per via endovenosa 100 mg due volte al dì;

Trimetoprim (es. Bactrim): assumere 100 mg di farmaco ogni 12 ore oppure 200 mg in un'unica dose al dì, per 10 giorni. Per la profilassi della cistite, assumere 100 mg di trimetoprim al mattino per un periodo di tempo variabile dalle 6 settimane ai 6 mesi, in base alla gravità del disturbo e alle indicazioni del medico;

Acido nalidixico (es. Ac Nalid, compresse/sciroppo) indicato per cistite e per altre infezioni a carico delle vie urinarie. Assumere per os 900 mg di principio attivo ogni 6 ore (3 volte al dì) per 7 giorni consecutivi. Per le infezioni croniche urinarie, ridurre la posologia a 600 mg/die, ripetendo la somministrazione ogni 6 ore. Nella terapia di mantenimento: il dosaggio viene ridotto generalmente a 30 mg/kg/die, per un periodo di tempo indicato dal medico;

Ofloxacina (es. Exocin, Oflocin): in caso di cistite senza complicanze, assumere 200 mg di principio attivo ogni 12 ore per 3 giorni (in caso di infezione da E. Coli e Klebsiella pneumoniae) o 7 giorni (per cistite dovuta ad altri batteri);

Amoxicillina (es. Amoxicillin, Amoxil e Trimox, ZimoxAugmentin): in caso di cistite di lieve entità, il paziente, in genere, risponde positivamente alle cure con amoxicillina per 7 giorni: somministrare 250-500mg di principio attivo tre volte al giorno. In alternativa, assumere 500-875 mg per via orale di amoxicillina due volte al dì, secondo quanto indicato dal medico.
Come trattamento di seconda scelta, è possibile anche effettuare l'alcalinizzazione o l'acidificazione delle urine, a seconda del paziente:
L'alcalinizzazione delle urine è utile per alleviare la sintomatologia dolorosa della cistite e delle infezioni alle vie urinarie in genere. Ad esempio, il sodio bicarbonato (viene utilizzato come sostanza alcalinizzante per il trattamento di patologie renali e genito-urinarie. Si consiglia la somministrazione di 3 grammi di sodio carbonato sciolto in acqua; ripetere la somministrazione ogni 2 ore o comunque fino a quando il pH raggiunge il valore 7.

Terapia di mantenimento: assumere 5-10 grammi al dì per mantenere l'alcalinizzazione delle urine. L'alcalinizzazione delle urine sembra favorire l'azione di alcune sostanze (es. uva ursina), attivabili esclusivamente in ambiente basico.

L'acidificazione delle urine viene consigliata generalmente nella fase acuta della cistite: non a caso, l'acidità sembra garantire una significativa protezione dalle infezioni batteriche urinarie. Tra le sostanze indicate a tale scopo, si ricorda l'ammonio cloruro, la cui posologia deve essere prescritta dal medico (effetti collaterali: acidosi, ipocalcemia, vomito).

Estrogeni naturali o di sintesi (consigliati esclusivamente in caso di cistite cronica dopo la menopausa): si è osservato che la carenza estrogenica può favorire la comparsa di cistite. La scelta del farmaco e la posologia più indicata per la paziente devono essere stabiliti dal medico.

Anche la fitoterapia può essere un valido aiuto per alleggerire la sintomatologia della cistite: le sostanze naturali diuretiche sono in grado di aumentare l'espulsione di urina, favorendo pertanto l'eliminazione di scorie.

Uva ursina: antimicrobico/disinfettante delle vie urinarie, droga naturale d'elezione per il trattamento della cistite. 

Anche carciofocetriolofinocchiosedano, tarassaco espletano una buona azione diuretica, valido ausilio per coadiuvare il trattamento della cistite

Per velocizzare la guarigione, si consiglia di assumere tisane formulate con principi attivi estratti da piante ad azione diuretica e/o disinfettante delle vie urinarie:
  • Uva ursina (Arctostaphylos uva ursi) → proprietà disinfettanti delle vie urinarie. Rimedio estremamente utile per la cistite
  • Asparago (Asparagus sativus) → proprietà diuretiche
  • Equiseto (Equisetum arvense) → proprietà diuretiche e rimineralizzanti
  • Ortica (Urtica dioica,) → proprietà diuretiche, antinfiammatorie e rimineralizzanti
  • Ortosifon (Orthosiphon stamineus) → proprietà diuretiche
  • Carciofo (Cynara scolymus L.) → proprietà diuretiche
  • Finocchio (Foeniculum vulgare) → proprietà diuretiche
  • Mirtillo (Vaccinium myrtillus) → proprietà diuretiche, antiossidanti, disinfettanti delle vie urinarie
  • Corbezzolo (Arbutus unedo) → proprietà disinfettanti ed antinfiammatorie, particolarmente adatto come rimedio naturale contro la cistite
  • Echinacea (Echinacea purpurea) → proprietà disinfettanti e immunostimolanti

Rivolgiti sempre con fiducia al tuo medico curante o allo specialista prima di intraprendere una cura farmacologica!



Associazione Volontari "Farma e Benessere"
scrivici: farmaebenessere@libero.it     

Parole Chiave: Salute, Benessere, Volontariato, Medicina, Medico, Farma


Caldo ed Influenza Intestinale: Probiotici e Fermenti Lattici

"I probiotici sono batteri amici che vivono e lavorano nel nostro tratto gastro-intestinale e costituiscono la nostra prima linea di difesa da malattie e disturbi"

La prima intuizione la ebbe, alla fine dell'Ottocento, lo scienziato ucraino Ilya Metchnikoff (premio Nobel nel 1908 per i suoi studi sull'immunità antinfettiva) che puntò la sua attenzione sul latte fermentato, chiedendosi se non fosse in questi ultimi il segreto della longevità dei 
pastori caucasici, grandi consumatori di questa bevanda, battezzata yoghurt.

L'ipotesi era che i latti fermentati apportassero microrganismi in grado di ridurre i batteri cattivi "putrefattivi". Dall'intuizione di Metchnikoff è nata una lunga serie di studi per giungere fino ai giorni nostri e al concetto moderno di resistenza alla colonizzazione e dell'utilità di somministrare microrganismi in grado di incrementare le capacità del nostro organismo di resistere all'intrusione di germi patogeni. Ci sono numerose prove a supporto di questa teoria.

Nel trattamento delle diarree infettive (che sono la maggioranza), un sostegno può sicuramente essere offerto dai probiotici attraverso l'assunzione di batteri vivi capaci d'interagire favorevolmente con la microflora intestinale.

Da recenti studi risulta che, nei bambini, i probiotici sono in grado di ridurre del 66% diarrea ed effetti collaterali a carico dell'intestino dovuti agli antibiotici.

Anche negli adulti i probiotici, se assunti contemporaneamente alla eritromicina e ad altri farmaci antibiotici, sono in grado di mitigarne gli effetti indesiderati.
Risultati positivi anche per quel che riguarda le allergie alimentari ed è nota l'importanza della microflora intestinale per lo sviluppo del sistema immunitario nel neonato.

L'assunzione dei probiotici offre un valido aiuto anche a chi è intollerante al lattosio (quindi incapace di spezzare questo zucchero nei due frammenti che lo compongono: glucosio e galattosio) che così può inserire nel suo regime alimentare i prodotti derivati dal latte e garantirsi le loro proprietà nutritive.

Altri studi hanno dimostrato l'utilità dei probiotici nel prevenire le manifestazioni cutanee dell'eczema allergico e nel ridurre i disturbi legati all'acne giovanile, nel prevenire le infezioni ricorrenti delle vie genito-urinarie (cistiti, infiammazioni genitali).

Per concludere, una recente ricerca ha dimostrato che nei soggetti che hanno consumato per tre settimane latte fermentato con particolari ceppi di Lattobacilli acidofili e di Bifidobatteri, i globuli bianchi del sangue si sono mostrati più aggerriti nei confronti dell Escherichia coli e si è registrato l'aumento di certi anticorpi (IgA, cioè immunoglobuline) diretti specificamente contro la Salmonella typhi.

Ma quali fattori possono turbare l'armonia dei batteri intestinali?

Ve ne sono molti: lo stress, l'uso dei farmaci che contrastano l'acidità gastrica, il caldo estivo, la menopausa a causa delle modificazioni ormonali, l'avanzare dell'età, l'uso degli antibiotici, un regime dietetico squilibrato, l'eccessivo consumo di alcool. 

In tutti questi casi è particolarmente utile l'assunzione di probiotici per ripristinare l'equilibrio della flora intestinale.

Associazione Volontari "Farma e Benessere"
scrivici: farmaebenessere@libero.it